DISTURBO DA USO DI SOSTANZE
Attualmente, i termini dipendenza e abuso di sostanze sono stati abbandonati, in favore di una definizione più allargata che prende il nome di disturbo da uso di sostanze.
Ciò nonostante, il termine che meglio coglie le caratteristiche nucleari del disturbo da uso di sostanze è il termine inglese “addiction”.
Il significato della parola latina “addictus” è quello di schiavo, ovvero la persona che ha perso la sua libertà per servire un padrone.
Le persone che hanno sviluppato un disturbo da uso di sostanze hanno perso la libertà di scegliere quali comportamenti mettere in atto, per soddisfare primariamente i bisogni indotti dalle sostanze.
Partendo da questa descrizione preliminare del problema è possibile identificare il nucleo problematico del disturbo in una perdita delle capacità definite di auto-regolazione.
Le capacità di auto-regolazione fanno riferimento a tutte quelle abilità che ci consentono di:
- Generare obiettivi a breve, medio e lungo termine;
- Selezionare comportamenti adeguati al raggiungimento di questi ultimi;
- Tollerare le frustrazioni;
- Ritardare la gratificazione immediata per una maggiore gratificazione dilazionata nel corso del tempo.
In questi termini, il disturbo da uso di sostanze può essere descritto come la perdita della capacità di perseguire obiettivi a lungo termine rilevanti per la persona. Ciò a causa della costante necessità di dover soddisfare bisogni a brevissimo termine dettati dalle sostanze stesse piuttosto che dalla volontà dell’individuo. A questa problematica, si aggiunge la perdita della capacità di controllare i propri comportamenti, di tollerare la frustrazione e di prefigurarsi adeguatamente le conseguenze delle proprie azioni.
ASPETTI CULTURALI PROBLEMATICI ASSOCIATI AL DISTURBO DA USO DI SOSTANZE
Dalla descrizione fornita precedentemente, risulta chiaro come la credenza popolare che attribuisce una responsabilità diretta alle persone che hanno sviluppato un disturbo da uso di sostanze è parzialmente inesatta. Anche la comune affermazione “se solo volesse potrebbe smettere” è altrettanto fuorviante e soprattutto riduttiva della problematica in questione.
L'atteggiamento giudicante nei confronti di tali comportamenti provoca nelle persone affette da disturbo da uso di sostanze un profondo senso di colpa. Esso spinge la persona a perdere fiducia in se stessa e negli altri spingendola a rifugiarsi ulteriormente nell'uso di sostanze. Detto ciò, la motivazione e la volontà giocano certamente un ruolo importante nel cercare di interrompere l’uso di sostanze, ma talvolta da soli non sono sufficienti.
IL FUNZIONAMENTO DEL DISTURBO DA USO DI SOSTANZE SECONDO LA SCIENZA
Ciò che è stato affermato fino a questo punto si regge su un dato ormai consolidato dalla ricerca scientifica: il ruolo centrale del “craving” nel disturbo da uso di sostanze. Con questo termine ci riferiamo al desiderio bramoso di ricercare gli effetti noti della sostanza. Nelle persone che hanno sviluppato un disturbo da uso di sostanze il desiderio di avvertirne gli effetti emerge in relazione a differenti contesti, dalla vita quotidiana alla vita relazionale. Il craving inoltre è associato a vari eventi della propria vita mentale quali ad esempio particolari emozioni, pensieri, ricordi o sensazioni fisiche.
E’ stato dimostrato come questo fenomeno sia essenzialmente fuori dalla volontà della persona, anche dopo innumerevoli anni di astensione dall’uso di qualsiasi sostanza. La resistenza all’estinzione di questo aspetto del disturbo deriva dalla forza dell’associazione che si è creata tra l’uso delle sostanze e i suoi effetti. Infatti, il desiderio di usare sostanze è sostenuto dalla capacità di quest’ultime di modificare gli stati interni in brevissimo tempo e nella direzione sperata. Ciò nonostante, così come si avvertono gli effetti in poco tempo anche la durata di questi è momentanea. Di conseguenza, si può parlare di disturbo da uso di sostanze nel momento in cui si perde la capacità di far fronte autonomamente alle difficoltà se non tramite l'uso di sostanze.
USO DI SOSTANZE COME SOLUZIONE PROBLEMATICA
Spesso l’uso delle sostanze rappresenta per la persona un tentativo di fare i conti con pensieri e ricordi disturbanti o emozioni dolorose. In questo senso, le sostanze sembrano rappresentare un valido aiuto a breve termine. Ad esempio, è esperienza abbastanza comune come l’alcol possa disinibire e facilitare le relazioni nel momento in cui ci si sente inadatti all’interno di una situazione sociale.
Ciò nonostante, quando la difficoltà nel gestire le proprie emozioni è cronica, e l’unica soluzione che la persona ha elaborato è l’uso di sostanze, ecco che nel tempo la persona cade in una spirale di sofferenza che lo porta ad uno stato di evitamento completo di ogni difficoltà. La diretta conseguenza di ciò è l’annullamento di ogni elemento vitale al di fuori degli effetti della sostanza.
COME INTERVENIAMO
Noi psicologi dello Studio Anthos offriamo un servizio di consulenza psicologica e supporto psicoterapeutico per persone che soffrono di disturbo da uso di sostanze. Il primo obiettivo dell'intervento sarà quello di recuperare la possibilità di scegliere nel momento in cui emerge il desiderio di utilizzare una sostanza. Una volta raggiunta l’astensione dall’uso delle sostanze, l'intervento mirerà a sviluppare un nuovo rapporto con le proprie emozione, per consentire alla persone di riappropriarsi di una vita che vale la pena vivere in ogni istante.
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