BLOCCO DELLO STUDENTE: 3 TECNICHE PER SUPERARLO

Blocco dello studente

Mancano dieci giorni all’esame. È già una settimana che cerchi in tutti i modi di costringerti a studiare, punti la sveglia al mattino presto, ti alzi, fai colazione, apri i libri…e niente. Non riesci a memorizzare; leggi le frasi stampate sui manuali e ti sembra di non capirle, ti ritrovi a rileggere le stesse frasi dieci volte e sempre con scarsi risultati. Decidi quindi di cambiare; se non riesci a studiare sui libri allora forse riuscirai a studiare sugli appunti, d’altronde li hai scritti tu, sicuramente al tempo sapevi che cosa stavi scrivendo. Così apri il quaderno e inizi a leggere. Dieci minuti dopo ti ritrovi a fissare con aria annoiata un video compilation di gente che scivola e ti rendi conto che é successo di nuovo: ti sei distratto, hai buttato il tuo tempo e ormai si è fatto tardi per rimettersi a studiare. Domani è un altro giorno e sicuramente andrà meglio.

Se hai affrontato tutto ciò una o più volte nella tua vita allora possiamo affermare che ti sei imbattuto nel cosiddetto blocco dello studente.

 

COS’E’ IL BLOCCO DELLO STUDENTE

Il blocco dello studente è quella particolare condizione psicologica in cui la persona sente di non riuscire più a studiare; ci prova e ci riprova ma ogni volta i risultati sono scarsi o comunque insoddisfacenti. Lo studente in questa condizione si trova a dover affrontare due grossi ostacoli:

  • Il primo ostacolo è dovuto ai propri pensieri auto-svalutanti dovuti alla sensazione di non riuscire a fare ciò che si vorrebbe o dovrebbe fare. La persona inizia così a criticarsi, si ripete di non essere all’altezza, di essere un incapace ed inizia a provare forti sensi di colpa a causa di questa presunta incapacità.
  • Il secondo ostacolo invece deriva dai presunti pensieri o commenti svalutanti delle altre persone. Le difficoltà nello studio infatti vengono spesso etichettate dagli altri come una “svogliatezza” o “pigrizia”, il che alimenta i pensieri auto-svalutanti della persona che soffre di un blocco dello studente portandolo alle volte a disinvestire completamente dallo studio per evitare sentimenti quali vergogna e senso di colpa.

 

COME SI MANIFESTA IL BLOCCO DELLO STUDENTE

Solitamente il blocco dello studente si manifesta attraverso una sensazione di avversione nei confronti dello studio; alcune persone arrivano a provare addirittura sensazioni di nausea al solo pensiero di mettersi a studiare!

Alcuni studenti a causa di queste sensazioni tendono a rimandare lo studio ad un momento in cui ci si sentiranno più pronti; quante volte avrete sentito o detto la frase “non posso farlo ora perché in questo momento non ho la testa”? Tuttavia quando cerchiamo di evitare le nostre responsabilità troviamo sempre qualcuno a noi vicino pronto a rimetterci in riga. Genitori, amici o professori inizieranno quindi a “rimproverarci” e a farci pressioni per farci dedicare più tempo allo studio, provocando in noi l’effetto opposto: un aumento dell’avversione allo studio e dell’irritabilità.

I più combattenti invece si obbligano a sforzarsi a studiare, imbattendosi però in mancanza di concentrazione, distraibilità e sonnolenza che andranno ad alimentare i pensieri critici nei confronti di se stessi e delle proprie capacità.

È evidente quindi come il blocco dello studente sia una condizione delicata derivante dall’instaurarsi di un circolo vizioso che a partire da una semplice difficoltà si ingigantisce alimentato da pensieri svalutanti e tentativi fallimentari di far fronte al problema.

 

QUALI EMOZIONI DOBBIAMO AFFRONTARE?

Nella situazione del blocco dello studio ci troviamo a dover affrontare numerose emozioni e stati d’animo. A volte però le nostre difficoltà nel gestire tali emozioni possono trasformarle in un un ulteriore ostacolo alla risoluzione del problema.

 

NOIA

Tutti i guai dell’uomo derivano dal non saper stare fermo in una stanza.
Blaise Pascal

Quanto è difficile affrontare una situazione che ci suscita noia? Oggi come oggi ciò è reso ancor più difficile dalla facilità con cui possiamo accedere a innumerevoli notizie, informazioni e stimoli grazie alla tecnologia che ci circonda. Stiamo diventando sempre più “intolleranti alla noia”, o per lo meno è aumentato il nostro bisogno di stimolazione. Per questo motivo spesso facciamo fatica a rimanere a lungo su un singolo compito, la nostra mente tende a divagare, ci distraiamo e ci viene voglia di tornare in quel turbine di stimoli tipico dei Social Network. La noia però è anche un utile segnale. Dobbiamo cercare di essere particolarmente attenti ai segnali che la nostra mente ci invia, e quando ci annoiamo eccessivamente invece che intestardirci e sforzarci di riconcentrarci diventa più utile e funzionale prendere una pausa, permettere a se stessi di divagare per cinque minuti con la mente, pensare ad altro o fare altro, per tornare successivamente sul compito più riposati e motivati. Infatti più ti sforzi di non annoiarti e più ti annoierai: cercare di ignorare questa emozione e persistere sul compito avrà l’effetto di aumentare l’intensità della noia incrementando le probabilità di fallimento.

 

L’ANSIA

L’ansia, così come la noia è un emozione di grande valore per la nostra vita. Essa infatti ci permette di anticipare mentalmente un pericolo e le sue conseguenze, ci permette di valutare attentamente la situazione problematica e ci sprona ad agire orientando il nostro comportamento al raggiungimento dell’obiettivo. Tuttavia a volte l’ansia può diventare disfunzionale. Ciò avviene quando i livelli di ansia sono eccessivi e invece che spingerci ad agire per risolvere il problema ci bloccano. Affrontare un esame molto impegnativo a volte può sembrare un ostacolo insormontabile portandoci a sperimentare alti livelli di ansia. In questi casi rischiamo di sentirci piccoli e incapaci di affrontare una grande sfida. Per questo motivo può essere utile organizzarsi e suddividere il lavoro da fare in piccole parti da affrontare gradualmente una alla volta fino al raggiungimento dell’obiettivo. Infatti se l’obiettivo finale è fonte di grande ansia i sottobiettivi a breve termine sono maggiormente sotto il nostro controllo e appaiono meno irraggiungibili, suscitando minori livelli di ansia. Di questo comunque parlerò in modo approfondito più avanti nell’articolo.

 

IL SENSO DI COLPA

Quando ci troviamo ad affrontare una grande sfida a volte abbiamo la percezione di non avere alcun controllo su noi stessi o sulla situazione. La perdita di controllo è una delle sensazioni più pericolose che possiamo provare perché ci fa sentire vulnerabili e impotenti. In questi casi la nostra mente cerca di proteggerci suggerendoci che in realtà è tutto sotto il nostro controllo, di conseguenza è colpa nostra se le cose non vanno. Il senso di colpa quindi ha lo scopo di farci percepire che abbiamo controllo sulla situazione e di conseguenza possiamo agire per modificarla. A volte però invece che una spinta all’azione il senso di colpa diventa problematico manifestandosi sotto forma di un circolo vizioso di pensieri negativi e svalutanti su noi stessi che non ci aiutano certo a migliorarci ma ci lasciano bloccati in un limbo di autocommiserazione. I pensieri auto-svalutanti infatti ci impediscono di raggiungere quel livello di serenità necessario ad affrontare al meglio la situazione.

 

COME AFFRONTIAMO (ERRONEAMENTE) IL BLOCCO DELLO STUDENTE?

Di fronte al blocco dello studente le persone tendono spesso ad agire sempre nello stesso modo, mettendo in atto strategie e comportamenti che nonostante a prima vista possano sembrare utili in realtà non fanno altro che peggiorare la situazione alimentando in noi lo stress, la paura e l’ansia.

Quindi che cosa facciamo (erroneamente) per affrontare il blocco dello studente?

 

CI PREOCCUPIAMO

Passiamo tre quarti della giornata a prefigurarci il momento in cui i nostri sogni andranno in fumo “non passerò l’esame”, “farò una figuraccia”, “dovrò ripetere il corso/anno” ecc. Questo genere di pensieri oltre che essere distraenti sono demotivanti, abbattono la tua autostima convincendoti di non essere in grado di far fronte alla situazione.

 

EVITIAMO DI AFFRONTARE LA SITUAZIONE O LA RIMANDIAMO

Come già detto in precedenza quando non ci sentiamo all’altezza della situazione a volte preferiamo non affrontarla, nella convinzione che questo possa proteggerci e impedirci di rimanere feriti nel caso di un possibile fallimento. Evitare o rimandare di affrontare lo studio o un esame tuttavia non fa altro che aumentare la nostra paura di affrontarlo. Questo perché più lo evitiamo e più inconsciamente confermiamo a noi stessi la nostra incapacità di risolvere il problema, aumentando inoltre il potenziale spaventoso della situazione stessa. Quindi prepariamoci ad affrontare lo studio un passo alla volta e con calma senza evitare o procrastinare!

 

CI PRENDIAMO TROPPO TEMPO

Un altro modo di affrontare il blocco dello studente in modo fallimentare è quello di obbligarsi a dedicare troppo tempo allo studio. Per esempio, spesso capita che uno studente universitario in periodo esami decida di dedicare il suo tempo durante il giorno solo ed esclusivamente allo studio. E il programma spesso si configura in questo modo: sveglia alle 7.30, colazione, studio fino alle 13.00, poi pausa pranzo fino alle 13.45 e poi studio fino alle 19.30. Ora, probabilmente neanche Einstein sarebbe riuscito a tener fede ad un programma così rigido e serrato! Tant’è che il più delle volte si finisce a studiare un paio d’ore al mattino e ritrovarsi per il resto della giornata stanchi morti per la levataccia e incapaci di concentrarsi o svogliati. Giusto dedicare tempo allo studio ma non bisogna neanche esagerare, e soprattutto bisogna gestire il proprio tempo in modo flessibile e gratificante; studiare non deve essere vissuto come un “lavoro forzato” di 10 ore al giorno, altrimenti sarà difficile assimilare effettivamente le informazioni studiate.

 

3 TECNICHE PER SUPERARE IL BLOCCO DELLO STUDENTE

 

Ora ti spiegherò tre utilissime tecniche che possono aiutarti a rendere lo studio più piacevole permettendoti di superare il tanto temuto blocco dello studente.

 

1 – PIANIFICARE LE PREOCCUPAZIONI

Come abbiamo detto, a volte le preoccupazioni invadono completamente il nostro mondo mentale impedendoci di focalizzarci sui compiti e demotivandoci. Come superare questo ostacolo?

Racchiudendo le preoccupazioni in uno spazio preciso della giornata. Invece che lasciarsi trascinare tutto il giorno dai pensieri negativi bisogna imparare a controllarli, non eliminandoli perché è pressoché impossibile ma rimandandoli al momento a loro dedicato. Quindi scegli una mezz’ora durante la giornata, possibilmente dopo pranzo in cui ti lasci andare a tutte le tue peggiori fantasie e preoccupazioni relative all’esame e allo studio, volontariamente ti immergi nelle tue più terribili paure, le tocchi con mano ed una volta terminata la mezz’ora delle preoccupazioni torni a svolgere le tue normali attività. È importante ricordare che più ci sforziamo volontariamente di non preoccuparci e più le preoccupazioni aumentano instaurando un circolo vizioso, utilizziamo quindi la strategia opposta: ricercare volontariamente la paura in uno spazio preciso di tempo così che essa ci lasci in pace durante il resto della giornata.

 

2 – ORGANIZZARSI

Affrontare un esame difficile spaventa. Maggiore è la mole di studio e maggiore sarà la nostra paura nell’affrontarlo. Per questo è fondamentale organizzare il lavoro da fare in modo dettagliato. Ho 500 pagine da studiare in 15 giorni? Allora suddividerò il materiale in modo da avere ben chiaro quali sono gli obiettivi di ogni singola giornata: il primo giorno lo dedicherò a studiare le prime 50 pagine, il secondo giorno altre 50 pagine, e così via fino ad aver esaurito il materiale da studiare. È importante inoltre inserire un giorno di ripasso del materiale già studiato ogni 2-3 giorni in modo tale da mantenere sempre freschi gli argomenti studiati. Inserisci nel tuo programma di studio anche una giornata Jolly che dedicherai allo studio di ciò che hai lasciato indietro o allo svago se sei riuscito a rimanere perfettamente al passo con il tuo programma di studio. Ti consiglio inoltre di considerare la possibilità di riservare un paio degli ultimi giorni prima dell’esame al ripasso di gruppo. Arrivati a pochi giorni dall’esame infatti spesso non se ne può più di rileggere sempre le stesse cose, e si inizia anche a provare un certo senso di solitudine. Ripassare insieme ad altre persone permette quindi di rendere meno noioso quell’ennesimo ripassone prima dell’esame dandoti anche la possibilità di valutare la tua preparazione e sicurezza sugli argomenti studiati.

In questo modo avremo organizzato sul lungo periodo le giornate di studio. Tuttavia è fondamentale pianificare dettagliatamente anche ciò che succede nelle singole giornate ponendosi degli obiettivi di studio (e non solo) giornalieri.

 

Partiamo dall’inizio: dormi! È inutile mettere la sveglia eccessivamente presto perché potresti rischiare di rimanere stanco e poco produttivo per tutto il giorno. Quindi assicurati di dormire tra le 7 e le 9 ore a notte, così da svegliarti fresco e riposato e poter sfruttare al meglio le tue energie.

Lo studio vero e proprio: prefissati l’obiettivo dettagliato della mattinata. Quante pagine vuoi studiare? Cosa dovresti sapere per poter dire di aver studiato bene durante questa mattinata?

Una tecnica molto utile per studiare al massimo del proprio potenziale è la Tecnica del Pomodoro di Francesco Cirillo. Il nome di questa tecnica deriva da quei timer a forma di pomodoro, spesso utilizzati in cucina per tenere sott’occhio i tempi di cottura. Vediamo nel dettaglio questo strumento: suddividi le tue sessioni di studio in intervalli di 25 minuti di studio e 5 minuti di pausa. La nostra concentrazione tende inevitabilmente a deteriorarsi dopo 25-30 minuti, per questo è fondamentale evitare i tentativi di studiare approfonditamente per quattro ore di seguito. Ogni 4 pomodori prenditi una pausa più lunga (10-20 minuti). Poniti un obiettivo di studio giornaliero di 12 pomodori, corrispondenti a circa 6 ore. Finita la tua sessione di studio ti consiglio inoltre di staccare completamente. Esci, vai a prenderti un gelato, fai una corsa, fai quello che vuoi ma non rimetterti a studiare. Ripenserai allo studio solo il giorno dopo quando riprenderai con il primo pomodoro della giornata. È cruciale prendersi delle pause dallo studio perché il nostro inconscio tende a rielaborare le informazioni e gli stimoli che riceviamo dall’ambiente solo nel momento in cui la nostra coscienza non è più orientata su quel particolare stimolo. Quindi se continui a pensare allo studio o se continui a studiare ostacoli il tuo inconscio nel lavoro di di rielaborazione, riorganizzazione ed assimilazione delle informazioni che hai studiato.

 

Mi raccomando, valuta con attenzione il tuo programma di studio; se fai un programma che prevede più ore del necessario rischieresti di perdere tempo inutilmente, mentre se fai un programma con troppe poche ore dedicate allo studio rischi di far fatica a rispettarlo provocando ulteriore ansia e frustrazione.

È importante inoltre non dedicare tutta la giornata allo studio, dedicaci il tempo necessario ma inserisci nel tuo planning anche altre attività, sia attività di svago che faccende o commissioni quotidiane che ti permettano di coltivare anche gli altri ambiti della tua vita al di fuori dello studio.

 

3 – PREMIATI

A volte quando studiamo per lunghi periodi rischiamo di arrivare a fine giornata e comunque non essere soddisfatti del lavoro svolto, perché in qualche modo “avrei potuto fare di più”. Ciò ha l’effetto di alimentare l’ansia e l’auto-critica trasformando lo studio in una zavorra e in un “lavoro forzato”. Dobbiamo quindi imparare ad essere soddisfatti del lavoro svolto, ogni pagina che studiamo anche se non ci sembra abbastanza ci avvicina di un gradino al nostro obiettivo. Proprio per questo ci meritiamo un premio! Ti suggerisco quindi di inserire dei piccoli premi per ogni giornata di studio e tra un pomodoro e l’altro che ti permettano di essere gratificato del lavoro svolto e ti motivino a fare ancora meglio. Un premio non implica necessariamente il regalarsi qualcosa di materiale, può essere per esempio il concedersi una pausa più lunga, concedersi un’uscita in più con gli amici o qualsiasi cosa che ti permetta di staccare e godere di altre attività della vita che ti facciano sentire bene e appagato.

 

CONCLUSIONI

Affrontare un blocco dello studio può sembrare una sfida insuperabile, può abbatterci e demotivarci. Per questo è fondamentale cercare di farvi fronte utilizzando delle tecniche e strategie specifiche che ti permettano di reagire e rompere quel circolo vizioso di malessere e pessimismo di cui a volte diveniamo vittime. Nessun problema è troppo difficile per essere affrontato, basta farlo nel modo giusto! Anzi, è proprio affrontare problemi come questo che ci permette di rafforzarci e imparare ad affrontare la vita e le sue sfide con grinta e motivazione.